Le regioni dovranno attuare progetti su malattie rare e rete delle
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Le regioni dovranno attuare progetti su malattie rare e rete delle
Le regioni dovranno attuare progetti su malattie rare e rete delle unità spinali polari Il decreto del ministero della Salute, pubblicato nella Gazzetta ufficiale serie generale n. 236 del 10 ottobre, stabilisce che le regioni presentino progetti in conformità alle Linee guida per l'accesso al cofinanziamento dei progetti attuativi del Piano sanitario nazionale. Gli interventi confluiranno in quattro settori così suddivisi: sperimentazione Casa della Salute, salute della donna, malattie rare e rete delle unità spinali polari. Priorità è data alle malattie rare. Le Linee guida dispongono infatti l'utilizzo delle risorse stanziate nella finanziaria dello scorso anno per le malattie rare, pari a 30 milioni di euro. Il 50 per cento di questi fondi dovrà essere utilizzato in progetti che assicurino: la presa in carico globale del paziente e l’attivazione dell'assistenza domiciliare nei confronti dei pazienti per i quali l'ambito familiare lo permetta. La quota pari al 40 per cento sarà destinata, come finanziamento aggiuntivo, ai programmi regionali che prevedano la stipulazione di formali accordi di cooperazione tra le regioni interessate, volti ad assicurare: lo sviluppo e l'utilizzo di percorsi diagnostico terapeutici condivisi, specifici per singole malattie e/o gruppi di malattie; la realizzazione di attività di consulenza e supporto a distanza, anche mediante l'utilizzo di nuove tecnologie (telemedicina) ed inoltre la realizzazione di attività formative rivolte ai medici agli operatori sanitari dei servizi territoriali nelle regioni coinvolte, riguardanti la formulazione del sospetto diagnostico e la gestione della malattia. Per il progetto Casa della Salute, nelle Linee guida si stabilisce che le regioni debbano presentare progetti relativi tra le altre cose all'Assistenza domiciliare integrata (Adi), nel corso della quale realizzare anche "l'addestramento del paziente e della sua famiglia alla gestione delle patologie croniche e recidivanti". Le misure delle regioni dovranno inoltre essere rivolte ad iniziative per la salute della donna ed in particolare a situazioni quali: osteoporosi; incontinenza urinaria; problematiche relazionali; problematiche legate alla sessualità. Interventi che dovranno inoltre tendere ad umanizzare l'evento della nascita favorendo il parto indolore e l'allattamento materno precoce. Nelle linee guida si invitano inoltre le regioni e le province autonome ad attuare progetti per l'implementazione della rete delle unità spinali polari che si occupano della cura delle persone che hanno lesioni al midollo spinale. A questi enti è richiesto di programmare lo sviluppo di interventi integrati.