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brexit: impatti e reazioni dei mercati

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brexit: impatti e reazioni dei mercati
24 giugno 2016
BREXIT: IMPATTI E REAZIONI DEI MERCATI
I risultati del referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea hanno portato alle dimissioni del
Premier David Cameron creando ulteriore incertezza politica nel paese. Cameron ha motivato la decisione con
la necessità di avere un nuovo Premier che gestisca con l’Unione Europea le condizioni dell’uscita del Regno
Unito.
I mercati finanziari negli ultimi giorni avevano recuperato parte dell’andamento negativo dei giorni precedenti
sulla percezione di una possibile vittoria del «Remain».
L’incertezza creatasi con il nuovo scenario sta aumentando la volatilità sui mercati ed il premio per il rischio. Le
attività finanziarie considerate rifugio: Treasury USA 10 anni, Bund tedesco 10 anni e l’Oro si stanno
rivalutando, i mercati azionari sono in correzione e le obbligazioni High Yield stanno soffrendo per
l’ampliamento degli spread.
I Fondi Arca hanno un profilo di rischio contenuto e portafogli molto diversificati. Bassa esposizione al rischio
Regno Unito (Sterlina, Gilts e azioni) presente solo nei fondi che ne prevedono l’esplicito investimento dai
rispettivi benchmark.
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24 giugno 2016
IL POSIZIONAMENTO DEI FONDI ARCA
I Fondi Arca si sono avvicinati a questo importante appuntamento con un posizionamento di relativa prudenza.
Relativamente all’esposizione azionaria i Fondi presentano un posizionamento conservativo. In alcuni casi
sono state poste in essere posizioni in strumenti finanziari derivati in grado di attenuare l’impatto
dell’andamento negativo dei mercati, mentre in generale i modelli di selezione delle azioni stanno conseguendo
sensibili extra-rendimenti nell’attuale fase di debolezza.
Le componenti azionarie dei Fondi Arca Reddito Multivalore e Arca Reddito Valore Globale si
caratterizzano per un’esposizione complessiva nettamente inferiore rispetto ai livelli massimi consentiti e per
l’utilizzo di strumenti finanziari e modelli di selezione “a basso beta”.
Sul mercato valutario abbiamo sottopesato l’esposizione alla sterlina. Viceversa è stato molto tattico il
posizionamento rispetto al dollaro, che è stato sempre guidato dall’idea che sia valuta che nei momenti di
debolezza è opportuno comprare per aggiungere diversificazione ai portafogli.
Per quanto riguarda Arca RR Diversified Bond non ha esposizioni rilevanti ai subordinati bancari di livello T1 e
ai cosiddetti corporate ibridi, le asset class che stanno maggiormente soffrendo dopo l’annuncio dei risultati. Il
fondo presenta una sottoesposizione al mercato dei corporate statunitense: ciò permette al portafoglio di avere
un beta più basso del mercato e quindi di performare meglio rispetto al proprio benchmark. La discesa dei tassi
di interesse compensa in parte gli effetti degli aumenti degli spread e l’esposizione al $ (circa 20%) offre un
controbilanciamento naturale nei confronti delle esposizioni al mercato del credito visto che la valuta
nordamericana si sta apprezzando in quanto percepita come valuta rifugio.
Per quanto riguarda Strategia Globale Crescita, l’esposizione ad i mercati azionari è limitata al 5.3% sui
mercati sviluppati ed a 1.2% sui mercati emergenti. Salvo marginali eccezioni, l’esposizione è presa tramite
contratti futures sugli indici più liquidi disponibili. L’esposizione ai mercati obbligazionari prevede al momento:
• investimenti per il 13% del fondo in fondi High Yield Globali ben diversificati per emittente e non prevede
investimenti in singoli titoli;
• investimenti per il 13% del fondo in fondi Emerging Market ben diversificati per emittente e non prevede
investimenti in singoli titoli.
• L’investimento in singoli titoli è previsto principalmente per i titoli governativi statunitensi, italiani e spagnoli
Inflation linked.
• La interest rate duration complessiva del portafoglio è di circa 1.6 anni.
• L’esposizione valutaria del portafoglio è concentrata sul dollaro statunitense per l’1.6% del NAV.
• L’esposizione al rischio tasso e la posizione lunga in dollari statunitensi rappresenta la parte di portafoglio
dedicata alla copertura di movimenti avversi nei mercati rischiosi.
• Ad oggi il rischio di portafoglio è contenuto al 53% del budget disponibile.
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