Comments
Transcript
Omaggio a Mityliade – Barilla è scesa al mare
Opinioni sotto le righe sergio f. giampaoli I due eventi più attesi per settembre hanno spopolato riempiendo come da copione piazza Garibaldi. La rassegna di letteratura e cultura marinaresca Lerici legge il mare ancora una volta ci ha emozionato con la proiezione di video, reportage e storie di mare raccontate dagli autori. Molto piacevole l’incontro con i nostri pescatori di origine sanbenedettese: e bello il confronto fra il loro adriatico brodeto e il nostro ciuppino. La quinta edizione di Mytiliade, festa dedicata ai “mitili mediterranei”, ancora una volta ci ha regalato grandi chef e piatti d’innovazione realizzati con i “muscoli” del Golfo che i nostri “muscolai” hanno ammanito in piazza con grande bravura. Ma soprattutto è stato interessante osservare la maestria esercitata (in diretta) nella preparazione dei piatti da due chef lericini, che agli spettatori più attenti hanno potuto svelare più di un segreto per andare oltre (solo qualche volta e per diletto) le nostre ricette di casa, che costituiscono una autentica identità gastronomica del territorio di Lerici. Insomma, registriamo con soddisfazione che nel complesso l’estate lericina si è adeguata alle nostre microeconomie (sempre più micro per la crisi generale) con tanto gradimento del pubblico. Solo con qualche piccolo neo, per l’audio alto delle manifestazioni giovanili. Ciao, alla prossima. ( i ll i ) C Caalleennddaarriioo ddeelllee ggiittee ttuurriissttiicchhee ee ddeeii ssooggggiioorrnnii m maarree -- m moonnttaaggnnaa 2011 18/21 OTTOBRE – COSTIERA AMALFITANA & CAPRI € 460 28 OTTOBRE CASTAGNATA € 48 30/11-02/12 Mercatini sul lago di Costanza €350 Si prega di prenotarsi per tempo. La responsabile è la sig.ra Mida (338.4932066). Omaggio a Mityliade – Barilla è scesa al mare gabriella molli creazione dello chef Marcello Zaccaria L’azienda parmense Barilla è stata invitata a Mytiliade 2012 e ha inviato uno dei suoi chef-ambasciatori nel mondo del marchio e delle sue paste che godono di un ampio consenso. Ha operato per questa discesa, intitolata “BarillAmare”, il dottor Giorgio Orlandini che ha origini nel territorio e scelto Zanego come luogo in cui vivere i momenti di libertà. Marcello Zaccaria, chef di cucina con diploma della Scuola Alberghiera di Marina di Massa, dal 2009 è “Chef Unit Academia Barilla” (l’istituzione si occupa di libri, ricerche, eventi culturali). Il suo ruolo è quello di docente: organizza infatti eventi per il Gruppo ed è referente su campo nazionale e internazionale. Al suo attivo molte partecipazioni a esperienze di notevole livello (anche in tv e a Sky) e la realizzazione di ricettari, uno fra tutti quello sul testarolo di Lunigiana (introduzione di Luigi Veronelli). Ecco la sua ricetta, eseguita in diretta a Mytiliade. Mezze Maniche saltate con Muscoli e Funghi Porcini su passatina di melanzane al timo N° 42 (ottobre 2012)) responsabile: sergio f. giampaoli hanno collaborato a questo numero: gino cabano, fabrizio dei, marco greco, nera meucci gabriella molli, daniela paduano, raimondo pagano, euro puntelli. Ingredienti per 4 persone 360 g di Mezze Maniche Barilla 300 g di funghi porcini 1 kg di muscoli 200 g di melanzane 1 mazzetto di timo e prezzemolo 1 spicchio d’aglio 20 g di cipolla 40 g di olio extra vergine d’oliva sale e pepe bianco q/b Per la decorazione Pomodorini caramellati n° 20 pomodorini 20 gr di olio extra vergine d’oliva sale e timo fresco q/b zucchero di canna 20 gr Lavare bene le melanzane e tagliarle in quattro, disporle in una teglia, salarle e ungerle leggermente, cuocerle in forno a 160° per circa 30 minuti, quando saranno cotte toglierle dal forno e con l’aiuto di un cucchiaio ricavare da ogni spicchio di melanzana la polpa. Scaldare leggermente una padella e rosolare per qualche istante la cipolla tritata in precedenza, unire la polpa delle melanzane e cuocere per 1 minuto, profumare con timo e prezzemolo, mettere il tutto in un frullatore e montare con l’aiuto dell’olio extra vergine d’oliva, tenere in caldo. Tagliare i funghi porcini a cubetti, passarli in padella a fuoco vivo con l’olio, lo spicchio d’aglio ed il gambo del prezzemolo per 3 minuti. Pulire bene i muscoli e farli aprire in padella con un filo d’olio il gambo del prezzemolo e l’aglio. Quando si saranno aperti privarli del guscio e metterli da parte con la propria acqua di cottura. Finitura e preparazione del piatto Cuocere le pasta in abbondante acqua salata, scolare al dente e condire con i porcini e i muscoli aperte in precedenza, se fosse necessario utilizzare l’acqua dei muscoli durante la mantecatura della pasta. Prendere il piatto piano, ricoprire la base con un velo di passatina di melanzane e disporre al centro la pasta. Se vogliamo rendere il piatto più colorato, possiamo decorare con alcuni pomodorini caramellati, cotti in precedenza. Ricetta dei Pomodorini Caramellati In una teglia da forno disporre i pomodorini lavati, condite con il sale, lo zucchero di canna, l’olio extravergine ed il timo fresco, cuocere in forno a 100° per circa 60/80 minuti. La piazzetta di Pozzuolo Il territorio secondo Gino Cabano nera meucci La via di Lizza euro puntelli Sicuramente in ogni paese c’è una “piazzetta”. Anche a Pozzuolo, un piccolo, piccolissimo borgo ce n’è una. Basta nominare “ la piazzetta” e tutti la conoscono e sanno dov’è. Certo non è più quella di cinquant’anni fa, sterrata, erbosa e quando pioveva fangosa. Non ci sono più le tenere nonnine, che vicino alla cisterna, si ritrovavano per ricamare, fare la calza, chiacchierare, ricordare. E nemmeno ci sono più quegli sciami di bambini rumorosi e festosi che giocavano insieme, maschi e femmine, divertendosi e ridendo sereni per ogni piccola cosa. Le mamme li controllavano, pur rimanendo in casa a fare i loro mestieri o a cucinare, semplicemente gettando uno sguardo dalla finestra, perché in piazzetta non c’erano pericoli e si poteva stare tranquilli. Da allora sono passati tanti anni e la piazzetta è stata testimone dei momenti più belli e più brutti dei suoi abitanti, l’hanno attraversata cortei funebri, ma anche splendide spose felici. La piazzetta ha sempre fatto il miracolo di rendere amici anche persone diverse, forestieri che venivano da lontano. Ora non c’è più l’erba, ma ci sono tanti bei vasi di fiori, è in ordine e ben curata, forse più di allora, ma è diventata silenziosa e spesso deserta. Le famiglie numerose, le nonne che ricamano, i bambini che giocano, dove sono? Li teniamo racchiusi nei nostri ricordi, nei nostri pensieri e anche nei nostri rimpianti. Appendice (racconto lungo n°26) Un occhio all’orologio e via di corsa verso l’auto. Ci salutiamo davanti alla pensione. Manca una manciata di minuti alle due, quando infilo la chiave nella toppa del portone. L’androne e le scale, sono illuminati, Rita deve avermi visto mentre parcheggiavo. Salgo e la trovo sulla soglia di casa, assonnata e infreddolita. Mi sono svegliata e non eri ancora tornato. Ero preoccupata, ma adesso che si qui torno a letto. Buonanotte. Una doccia bollente mi scrolla di dosso la stanchezza accumulata. Adesso non ho più sonno. Mi abbandono sulla poltrona e accendo la tivù. Scorre il tg della notte srotolando notizie nella mia totale indifferenza. La mattina mi trova rattrappito e dolorante con il gatto che miagola ai miei piedi. Il giorno dopo e poi anche quelli successivi, non ci sentiamo. Non esco, non sto bene. I vecchi dolori alla schiena si sono riacutizzati. E’ il tempo, c’è vento di scirocco dice Rita. Guardo il barometro, sta precipitando verso il basso. Lo squillo del telefono mi coglie di sorpresa. E’ Luigi. Sono a Pisa, torno domani alle 12,30, ci vediamo alla stazione di Sarzana. Più che questa notizia, mi rallegra il ticchettio contro i vetri. Apro la finestra come per abbracciare la pioggia, ma l’odore pungente che si leva dal selciato mi prende alla gola come fosse veleno. di gfs (continua) (foto di Giovanni Manfredi) di gabriella molli * Andare con Gino Cabano a esplorare i “luoghi ritrovati” del territorio di Lerici. E’ accaduto questo in uno degli aperitivi d’autore del carnet estivo predisposto dall’assessore alla cultura Olga Tartarini. Il luogo era davvero in linea con il tono aperitivizzante: la enoteca Baroni è stata ideata per raccogliersi in beatitudine a gustare (e conoscere) in modo intelligente il vino del territorio e non solo. Volti noti di persone che amano il territorio hanno frequentato questo culturalaperitivo, arrivati anche dalle frazioni viciniori. Perchè Gino Cabano ha una conoscenza raffinatamente “fisica” dell’ampio Carpione, delle vallate in cui sono nate le periferie spezzine, delle colline di Arcola e Vezzano. Insomma il suo occhio storico è come quello delle api. E le sue culture sono varie: ha anche molta esperienza di costumi di vita, fra cui spicca quello gastronomico. Sono anni che indaga documenti, raccoglie, stila appunti. Il piccolo libro “Le terre ritrovate. Barbazzano e dintorni” uscito a cura della società di Mutuo Soccorso di Tellaro viene dopo tante altre pubblicazioni, tutte di nicchia perchè introvabili. Da Baroni lo studioso ha parlato del Codice Pelavicino, ha dato lettura di documenti, ha reso palpabile la necessità di creare, come ha sostenuto l’assessore Olga Tartarini, ulteriori momenti d’incontro. Gino Cabano ha studiato a fondo alcune tipologie specifiche (vedi i cavanei), ne ha scritto, attirando l’attenzione di studiosi di fuori territorio. E ha sue precise posizioni su alcuni toponimi (vedi campo di Già, sulla Rocchetta) che attinge da alcuni collegamenti con il territorio e le sue impronte socio-culturali. Campo di Già, secondo la sua interpretazione fa leva sui coltivi degli agli e non sulle battaglie nel campo di Giano, legate alla romanità e ai suoi percorsi, come vogliono altri. Cerchiamo di far luce, è il suo monito. E di essere esatti per non portare avanti errori del passato che si sono consolidati proprio perchè non si sono fatto raffronti e indagini ulteriori. *co-autrice con Gino Cabano del libro “Tra lecci e salmastro, una terra: Lerici”. Corso di “tedesco” a Lerici Le lezioni, si terranno presso la Scuola Statale (Istituto comprensivo) di Lerici ogni lunedì dalle 17,00 alle 19,00 costo previsto € 25,00 al mese. Sin dai tempi più remoti i Liguri si servivano della lizzatura per trasportare i materiali di cava, facendoli scivolare su travi di legno sostenute da grossi pioli piantati su massi. A ridosso delle cave di marmo nelle Apuane si possono ritrovare numerose vie di lizza e anche sul Carpione rimane una modesta ma interessante traccia di questa tecnica. Per scoprirla si parte dalla Serra e si sale fin quasi alle ultime case di Via Garibaldi per svoltare a destra sul sentiero 469 della sella del Monte Rocchetta. Siamo nella zona delle Tenerelle che, sin dal nome, evoca immagini di fiorente crescita della vegetazione: siamo contornati da orti ben curati favoriti dall’esposizione a mezzogiorno. Alla nostra sinistra il sentiero è costeggiato da poderosi muri a secco, mentre a destra di tanto in tanto appaiono insolite prospettive del borgo di Tellaro. Per adesso la via sale dolcemente e pian piano la macchia di mirto e lentisco prende a prevalere sulle piane coltivate a ulivo. Si attraversa un impluvio e la vegetazione cambia improvvisamente: siamo in un bosco di lecci frammisti ad altri alberi d’alto fusto quali pini e carpini. Quando di fronte a noi compare una casa diroccata, la nostra attenzione dovrà farsi più acuta perché, pochi passi più oltre, alla nostra sinistra, su un masso è scavata la prima coppia di fori circolari, alloggio per i pioli di sostegno. In realtà la via di lizza prosegue verso il basso fino alla sottostante provinciale per Montemarcello a lato di un sentiero ormai pressoché impraticabile. La salita diviene più ardua e, lungo il cammino, a intervalli abbastanza regolari, compaiono altri massi scavati. Si giunge finalmente alla cava di portorino, meta del nostro percorso: converrà fermarsi per osservare i numerosi blocchi squadrati ancora sul posto. Siamo alla quota esatta di 250 m, come rivela un cippo della I Zona Militare ben visibile sulla destra poco oltre le radici del Canale di Fiascherino. Se il tempo non è tiranno, si potrà raggiungere la sella della Rocchetta per una salita ripida e un po’ infrascata per fare ritorno alla Serra percorrendo l’Alta Via del Golfo. CircuoLotario Vecchi: editore (Il nonno dei fumetti) raimondo pagano g-ristorante da “Paolino” di via gerini Lotario Vecchi, noto editore, lericino di adozione perché proprietario di una bella villa sopra il “Lido”a Lerici e sposato con una lericina,Elide Bacchione, ebbe una vita avventurosa e dal nulla riuscì a creare un impero editoriale. Nacque a Parma nel 1888 e si trasferì a La Spezia con i genitori. Dopo un’esperienza al cantiere di Muggiano lavorò come fattorino telegrafico alle poste. Nel frattempo frequentava corsi di francese e Inglese e, nei fine settimana, gestiva un cinema a Lerici, assieme a un amico. Nel 1908 vinse un concorso alle Poste. In attesa della nomina lesse che si cercava chi potesse reclamizzare saggi di un romanzo a dispense; si presentò, ritirò le copie e riuscì a ottenere 20 abbonamenti, guadagnando 8 lire. Quando fu chiamato per l’assunzione rinunciò al posto sicuro per continuare la carriera di piazzista. In un viaggio a Vienna conobbe l’editore Rubinstein e decise di diventare editore. Acquistò per 1.200 marchi il diritto di stampare un libro: “Fra i pazzi-i misteri del castello Falconieri”, lo fece tradurre in spagnolo cambiandogli il titolo e fondò a Barcellona la casa editrice Vecchi&Casini. Un episodio dimostra la sua intraprendenza: un giorno si piazzò davanti a una fabbrica e distribuì il saggio di un romanzo a 1.500 operai e operaie. Le case editrici Vecchi si moltiplicarono in vari paesi dell’America latina dove era numerosa la presenza di connazionali. A rivoluzionare l’attività della casa editrice fu però il lancio dei “giornalini per ragazzi”. Il 17 Dicembre 1932 Vecchi pubblicò “Jumbo”: un successone con tiratura di 350.000 copie, rispetto alle 220.000 del Corrierino dei Piccoli. A Jumbo fecero seguito vari personaggi e racconti, fra i quali “Ken, il tamburino di Drake” “ Mandrake” “Tarzan” ed altri periodici quali “Rin Tin Tin”, “Bombolo” e “Audace”, seguitissimi. L’attività si sviluppò in Francia e in altre nazioni e continuò nel dopoguerra in tutti i rami, ai quali si aggiunse quello delle Figurine. Della sua attività diceva “ siamo stati i primi a fare le figurine con le quali, ancora una volta, dopo i romanzi a dispense e i “comics”, abbiamo invaso l’Europa, anticipando tutti. Il “Salone internazionale del fumetto” tenutosi a Lucca nel 1974, diede ampia testimonianza alla casa editrice Vecchi di aver divertito milioni di fanciulli con testate che “resteranno nella storia della letteratura infantile”. Il Golfo dei Poeti, dal quale ho attinto, scrisse che “enti, sodalizi e privati lericini hanno conosciuto la sua generosità”. Lotario Vecchi si è spento a Milano nel 1985, all’età di 97 anni. Quando l’autunno ci tira un po’ giù AAU USSE ER R--AAR RC CAA Presidente: Ovidio Iozzelli daniela paduano (naturopata) Con l’accorciarsi delle giornate che si verifica in questo periodo, al termine dell’estate, molte persone soffrono di alterazione dell’umore. Alcuni studi condotti negli Stati Uniti rivelano l’efficacia della luce solare, contro questa vera e propria patologia che si chiama SAD (disordine affettivo stagionale). Esporsi alla luce solare almeno 1 ora al giorno può essere un valido aiuto per affrontare questo difficile periodo dell’anno. La SAD appartiene a una vasta gamma di disturbi, molto diffusi in questo periodo e soprattutto negli anni d’argento, raccolti sotto il nome di Meteoropatologia. Questo termine sta a significare che al variare delle condizioni climatiche (umidità e vento in particolare) si manifestano disturbi di cui normalmente non si soffre o possono riacutizzarsi disturbi già preeesistenti. In presenza di tali squilibri è sempre consigliabile mantenere un’alimentazione non eccessivamente calorica e consumare piccoli pasti a intervalli regolari a base soprattutto di verdura e frutta fresche e di stagione; si consiglia inoltre, come sempre, pesce grasso di mare, cereali e pasta integrali e biologici. Un ulteriore aiuto per adattarsi ai cambiamenti stagionali e mantenere buono anche il tono dell’umore, ci può pervenire dalla fitoterapia con l’utilizzo di piante adattogene come la Rodiola e la Griffonia ; mentre altre piante come la Melissa e il Tiglio hanno un’azione più rilassante, ansiolitica e possono conciliare il sonno. Anche l’assunzione di alcuni minerali e oligoelementi possono darci un valido aiuto in questa stagione come il magnesio, il cromo, il rame, lo zinco, il litio nonché alcune vitamine del gruppo B. Anche alcuni dei Fiori di Bach (di cui si parlerà più ampiamente in seguito), come Mustard, Gentian e Sweet Chestnut sono sicuramente tra i più validi supporti dell’umore. Molti di questi rimedi (per la cui assunzione è sempre consigliabile affidarsi al consulto di un esperto) associati ad una corretta alimentazione e ad un appropriato esercizio fisico, meglio ancora se quotidiano, possono essere un validissimo aiuto anche nei disagi stagionali più gravi. Il cartellone della musica (videoproiezioni) 20/10 Andrea Chenier..U. Giordano 27/10 Manon Lescaut……G. Puccini Alle ore 16.00 precise FFiilloo dd’’AArrggeennttoo I numeri del Filo d’Argento Lerici sono: 0187964208 oppure 347.3092994 (sevizio di trasporto per anziani autosufficienti per servizi, visite mediche, ospedaliere e ricoveri nella provincia). Il servizio sociale è a offerta libera e individuale per tutti i tesserati Auser di Lerici . Attivo dalle 9:00 alle 18:00. Per risparmiare a-Il cinema Astoria, prevede lo sconto di € 2 sul prezzo del biglietto. b-L’oreficeria Morselli, sconterà del 5% sull’oro e il 10% sull’oreficeria. c-Al Ristorante Hotel del Golfo per un pranzo dall’antipasto alla frutta a partire da € 20. .d-Fiori Juna di pia.zza Garibaldi, praticherà uno sconto del 10% su fiori, piante. e- Ristorante “ da Paolino” via Gerini 40 10% di sconto su pranzo o cena f- Marco&Rino Parrucchieri- via Cavour,7 sconto del 10% . Comunicato Arca-Auser In preparazione corsi di: Lunedì 25 settembre, il direttivo ha inserito all’unanimità i seguenti collaboratori: computer, fotografia digitale inglese e altri ancora da definire Dott. Pagni avv.to Alberto Dott.ssa De Franchi avv.to Milva Menegatti Bruno Lupi Nadia Per maggiori informazioni: 0187-968396 / 338.1010208 _ Un maestro di un’arte perduta +0 gino cabano I segni del territorio marco greco (seconda parte) Economia solidale e valorizzazione del territorio fabrizio dei Farina è tra gli ultimi maestri rimasto fedele all’antica tecnica del bulino, che come una penna, nelle sue mani diventa il mezzo per esprimere sentimenti, concetti e sensazioni e li trasforma in poesia attraverso il legno lavorato di testa. Non gli ho mai chiesto perché avesse scelto proprio Serra, ma il perché non è difficile da immaginare. A Serra, Leonardo raggiunge l’espressione più alta della sua produzione artistica. Lo affascina e lo ispira la tranquillità del luogo, la semplicità della gente con la quale si confonde e si integra. E’ un personaggio curioso, partecipe, attento, paziente, riservato e preciso; ha tutte quelle doti che la sua arte richiede. Abita in una piccola casa, fuori mano e scomoda, in località Catene 25. La cosa non lo preoccupa,da lì domina tutto il golfo. Gran camminatore “il milanese”, che in tanti anni ho incontrato nei vicoli, nei viottoli e sulle strade con il suo basco un poco sollevato sulla fronte e una borsa che portava quasi sempre a tracolla seguito dal suo fido barboncino. Non mancava al bar per una partita o a un avvenimento di interesse collettivo. E’ lui che disegna direttamente sul legno e che incide la tavola con il piacere di sentirne l’odore, di coglierne le essenze, adattandosi alla materia pur dominandola con rispetto. Una perfetta sintonia tra la mente e il corpo che si traduce nell’opera finita, in quel particolare linguaggio con il quale l’artista si esprime. Nell’omaggio d’artista” del 1976 si ritrova la sua opera. Nella sua carriera, da Lerici, omaggia Milano con 13 vedute della vecchia città e dei suoi navigli; il lavoro è inciso su rotelle di bosso, la Piccola Passione, i ritratti, i paesaggi locali, l’anatomia, i soggetti floreali, opere di artisti famosi, tutto inciso su legno di testa. Questo era il nostro Leonardo Farina, un uomo del nostro tempo di un’arte che non ha tempo. E’ venuto a mancare nel 1984 a Milano, lasciando un patrimonio culturale pari ai grandi maestri ai quali apparteneva. “BECCATELLI”. Mensola sporgente in mattoni o pietra che sostiene piccole strutture ad archi (vedi sopra) o il parapetto sul quale poggia, nei castelli e nelle rocche, la merlatura aggettante. “BUCHE PONTAIE”: Fori presenti nelle murature medievali utilizzate come alloggio per i pali dei ponteggi. Si noti la loro distribuzione regolare. Alla fine di una giornata lavorativa, le maestranze che mettevano in posa il muro, preparavano il ponteggio per la giornata successiva, fissando i pali nella muratura. Infatti, nei casi in cui queste buche non sono state coperte da interventi successivi si può notare chiaramente la loro distribuzione a fasce orizzontali dette anche ‘giornate di lavoro’. “FERITOIE”. Aperture dalle quali vengono bersagliati gli assedianti. Ne esistono di varie tipologie a seconda dei periodi e delle armi utilizzate; sono dette ‘arciere’, se verticali, ‘balestriere’, se sono orizzontali o verticali con svasatura sul lato interno più ampia, per contenere appunto la balestra, archibugiere se tonde. “POSTIERLA”. Dal latino tardo “posterula” ‘porticina di dietro’, indica l’apertura, di solito soltanto pedonale, aperta nelle mura, spesso di lato alla porta maggiore e con propria chiusura a levatoia. “SCARPA”. E’ un muro inclinato posto alla base della muratura verticale esterna per rinforzarla, per allontanare le torri mobili utilizzate per gli assedi, diminuire la pericolosità e il potere distruttivo delle armi da fuoco e delle mine sotterranee. “MONOFORA”: Da ‘mono’ e dal latino ‘foris’ (battente – apertura). Finestra utilizzata sin dall’antichità in edifici religiosi, militari ed anche in quelli civili. Per i curiosi che vogliano vedere tutti questi elementi basta andare in piazza S. Giorgio a Lerici, alzare il naso all’insù e distinguere ogni singolo elemento tra le mura del castello ‘ monumentale’. Club della musica “VIVERE IL BELLO” Il prossimo 20 ottobre, per il sesto anno consecutivo, riprende l’attività culturale dell’AUSER_ARCA di Lerci denominata “Vivere il bello”. Come i nostri soci e simpatizzanti sanno. Consiste nella rappresentazione in DVD di una nutrita serie di Opere, Operette, Balletti, Concerti e Musical, col rinnovato impegno di far vivere loro momenti di felicità, che solo la musica, in quanto forma d’arte tra le più nobili, riesce a dare. Una ricorrenza eccezionale è alla base dei titoli in programma: il bicentenario della nascita di due grandi compositori, VERDI e WAGNER nel 2013; e di ciò non potevamo tenerne conto, visto che occupano un posto di assoluto rilievo nel panorama della musica lirica. A questi due autori, per un doveroso omaggio, abbiamo dedicato gran parte dello spazio disponibile. Il resto del programma vede impegnati altrettanto grandi compositori, Rossini, Mozart, Donizzetti, Puccini, Strauss, Bizet, Beethoven, Massenet, Giordano e Gershwin. Le rappresentazioni si terranno ogni sabato, alle ore 16,00 presso la sede di via Gerini ,40 di Lerici. Ingresso libero. I G.A.S (Gruppi di Acquisto Solidale) sono gruppi di persone che fanno insieme i propri acquisti presso aziende che producono rispettando le persone e l'ambiente. I prodotti ortofrutticoli vengono comperati direttamente presso le aziende locali che lavorano con sistemi biologici certificati. Si evitano i prodotti fuori stagione e che vengono la lontano. Questo contribuisce alla diffusione della cultura "bio" nel compratore e nel produttore, a vantaggio anche dei rivenditori al dettaglio di prodotti biologici. I G.A.S stabiliscono relazioni e aiutano produttori e consumatori a conoscersi. Stabilire contatti diretti ha un valore di per sé, é fonte di conoscenza e sviluppa il senso della socialità e dell'appartenenza a un determinato contesto sociale e culturale. Dall'economia di mercato fondata sull'anonimato del compratore e del venditore si passa all'economia della condivisione fondata sull'acquisto consapevole e solidale. I G.A.S sono il nucleo all'interno del quale avviene questo importante salto culturale in direzione della responsabilità. I G.A.S sono oggi numerosi in tutta Italia e agiscono nel settore alimentare, finanziario, telefonia, abbigliamento, prodotti informatici, mobili ecc. Vi sono inoltre casi in cui G.A.S di grandi dimensioni garantiscono acquisti per somme importanti versate in anticipo ai produttori in difficoltà. Quando si parla di "Terzo Settore" (il primo settore è quello pubblico; il secondo è quello privato; il terzo comprende l'associazionismo, il volontariato, la cooperazione e l'impresa sociale) si fa riferimento a quel mare magno di iniziative solidali di cui i G.A.S fanno parte, che a prima fvista possono disorientare. Sono però il segno di una società civile ricca di idee e di capacità di fare. Un grande dirigente della CGIL, Vittorio Foa, autore di libri che i giovani dovrebbero leggere attentamente, scrisse che lo scopo della politica non deve essere quello di governare sulla gente, ma di aiutare la gente a governarsi da sé. Le iniziative del Terzo Settore sono l'espressione concreta della cultura mutualista e del "governarsi da sé". Esse sono insieme il frutto della libera scelta di adottare stili di vita sobri e "responsabili" e il risultato della necessità concreta: la diffusione della precarietà nei rapporti di lavoro e la diminuzione del reddito spingono in direzione della solidarietà e del risparmio. Ambedue le motivazioni vanno però nella direzione giusta. Il G.A.S. "Lerici Piazza" riprende le attività dopo la pausa estiva in due direzioni: i "micro-eventi" e gli acquisti. Gli incontri che stiamo mettendo in cantiere riguardano diversi aspetti del Terzo Settore e sono i seguenti: 1) Presentazione della finanza etica. 2) Presentazione di "Retenergie", un'azienda che diffonde nella rete nazionale energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili non inquinanti. 3) Incontro sulle potenzialità del Terzo Settore con Agostino Tonarelli, un nostro concittadino che vive a Cremona, dirigente dell'AUSER e portavoce del Terzo Settore. 4) Corso per principianti di "Linux-Ubuntu", il sistema operativo per computer gratuito, nato dalla cultura della condivisione del sapere. Nei prossimi numeri del giornalino vi daremo informazioni più dettagliate.