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Omaggio a Mityliade – Barilla è scesa al mare

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Omaggio a Mityliade – Barilla è scesa al mare
Opinioni sotto le righe
sergio f. giampaoli
I due eventi più attesi per settembre
hanno spopolato riempiendo come da
copione piazza Garibaldi. La rassegna di letteratura e cultura marinaresca Lerici legge il mare ancora una
volta ci ha emozionato con la proiezione di video, reportage e storie di
mare raccontate dagli autori. Molto
piacevole l’incontro con i nostri pescatori di origine sanbenedettese: e
bello il confronto fra il loro adriatico
brodeto e il nostro ciuppino. La quinta edizione di Mytiliade, festa dedicata
ai “mitili mediterranei”, ancora una
volta ci ha regalato grandi chef e piatti d’innovazione realizzati con i “muscoli” del Golfo che i nostri “muscolai” hanno ammanito in piazza con
grande bravura. Ma soprattutto è stato interessante osservare la maestria
esercitata (in diretta) nella preparazione dei piatti da due chef lericini,
che agli spettatori più attenti hanno
potuto svelare più di un segreto per
andare oltre (solo qualche volta e per
diletto) le nostre ricette di casa, che
costituiscono una autentica identità
gastronomica del territorio di Lerici.
Insomma, registriamo con soddisfazione che nel complesso l’estate lericina si è adeguata alle nostre microeconomie (sempre più micro per la
crisi generale) con tanto gradimento
del pubblico. Solo con qualche piccolo
neo, per l’audio alto delle manifestazioni giovanili.
Ciao, alla prossima.
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2011
18/21 OTTOBRE – COSTIERA AMALFITANA & CAPRI € 460
28 OTTOBRE CASTAGNATA € 48
30/11-02/12 Mercatini sul lago di Costanza €350
Si prega di prenotarsi per tempo. La responsabile è la sig.ra Mida (338.4932066).
Omaggio a Mityliade – Barilla è scesa al mare
gabriella molli
creazione dello chef
Marcello Zaccaria
L’azienda parmense Barilla è stata invitata a Mytiliade 2012 e ha inviato uno
dei suoi chef-ambasciatori nel mondo del
marchio e delle sue paste che godono di
un ampio consenso. Ha operato per questa discesa, intitolata “BarillAmare”, il
dottor Giorgio Orlandini che ha origini
nel territorio e scelto Zanego come luogo
in cui vivere i momenti di libertà. Marcello Zaccaria, chef di cucina con diploma della Scuola Alberghiera di Marina di Massa, dal 2009 è “Chef Unit Academia Barilla” (l’istituzione si occupa di
libri, ricerche, eventi culturali). Il suo
ruolo è quello di docente: organizza infatti eventi per il Gruppo ed è referente
su campo nazionale e internazionale. Al
suo attivo molte partecipazioni a esperienze di notevole livello (anche in tv e a
Sky) e la realizzazione di ricettari, uno
fra tutti quello sul testarolo di Lunigiana
(introduzione di Luigi Veronelli). Ecco
la sua ricetta, eseguita in diretta a Mytiliade.
Mezze Maniche saltate con Muscoli e Funghi Porcini su passatina di melanzane al timo
N° 42 (ottobre 2012))
responsabile: sergio f. giampaoli
hanno collaborato a questo numero:
gino cabano, fabrizio dei,
marco greco, nera meucci
gabriella molli, daniela paduano,
raimondo pagano, euro puntelli.
Ingredienti per 4 persone
 360 g di Mezze Maniche Barilla
 300 g di funghi porcini
 1 kg di muscoli
 200 g di melanzane
 1 mazzetto di timo e prezzemolo
 1 spicchio d’aglio

20 g di cipolla
 40 g di olio extra vergine d’oliva
 sale e pepe bianco q/b
Per la decorazione
 Pomodorini caramellati
n° 20 pomodorini
20 gr di olio extra vergine d’oliva
sale e timo fresco q/b
zucchero di canna 20 gr
Lavare bene le melanzane e tagliarle in quattro, disporle in una teglia, salarle e ungerle
leggermente, cuocerle in forno a 160° per circa 30 minuti, quando saranno cotte toglierle
dal forno e con l’aiuto di un cucchiaio ricavare da ogni spicchio di melanzana la polpa.
Scaldare leggermente una padella e rosolare
per qualche istante la cipolla tritata in precedenza, unire la polpa delle melanzane e cuocere per 1 minuto, profumare con timo e
prezzemolo, mettere il tutto in un frullatore e
montare con l’aiuto dell’olio extra vergine
d’oliva, tenere in caldo.
Tagliare i funghi porcini a cubetti, passarli in
padella a fuoco vivo con l’olio, lo spicchio
d’aglio ed il gambo del prezzemolo per 3 minuti.
Pulire bene i muscoli e farli aprire in padella
con un filo d’olio il gambo del prezzemolo e
l’aglio.
Quando si saranno aperti privarli del guscio e
metterli da parte con la propria acqua di cottura.
Finitura e preparazione del piatto
Cuocere le pasta in abbondante acqua salata,
scolare al dente e condire con i porcini e i
muscoli aperte in precedenza, se fosse necessario utilizzare l’acqua dei muscoli durante la
mantecatura della pasta.
Prendere il piatto piano, ricoprire la base con
un velo di passatina di melanzane e disporre
al centro la pasta.
Se vogliamo rendere il piatto più colorato,
possiamo decorare con alcuni pomodorini caramellati, cotti in precedenza.
Ricetta dei Pomodorini Caramellati
In una teglia da forno disporre i pomodorini
lavati, condite con il sale, lo zucchero di canna, l’olio extravergine ed il timo fresco, cuocere in forno a 100° per circa 60/80 minuti.
La piazzetta di Pozzuolo
Il territorio secondo Gino Cabano
nera meucci
La via di Lizza
euro puntelli
Sicuramente in ogni paese c’è una
“piazzetta”. Anche a Pozzuolo, un piccolo, piccolissimo borgo ce n’è una.
Basta nominare “ la piazzetta” e tutti la
conoscono e sanno dov’è. Certo non è
più quella di cinquant’anni fa, sterrata,
erbosa e quando pioveva fangosa. Non
ci sono più le tenere nonnine, che vicino alla cisterna, si ritrovavano per ricamare, fare la calza, chiacchierare, ricordare. E nemmeno ci sono più quegli
sciami di bambini rumorosi e festosi
che giocavano insieme, maschi e femmine, divertendosi e ridendo sereni per
ogni piccola cosa. Le mamme li controllavano, pur rimanendo in casa a fare
i loro mestieri o a cucinare, semplicemente gettando uno sguardo dalla finestra, perché in piazzetta non c’erano pericoli e si poteva stare tranquilli. Da allora sono passati tanti anni e la piazzetta è stata testimone dei momenti più
belli e più brutti dei suoi abitanti,
l’hanno attraversata cortei funebri, ma
anche splendide spose felici. La piazzetta ha sempre fatto il miracolo di rendere amici anche persone diverse, forestieri che venivano da lontano. Ora non
c’è più l’erba, ma ci sono tanti bei vasi
di fiori, è in ordine e ben curata, forse
più di allora, ma è diventata silenziosa
e spesso deserta. Le famiglie numerose,
le nonne che ricamano, i bambini che
giocano, dove sono? Li teniamo racchiusi nei nostri ricordi, nei nostri pensieri e anche nei nostri rimpianti.
Appendice
(racconto lungo n°26)
Un occhio all’orologio e via di corsa verso
l’auto. Ci salutiamo davanti alla pensione.
Manca una manciata di minuti alle due,
quando infilo la chiave nella toppa del portone. L’androne e le scale, sono illuminati,
Rita deve avermi visto mentre parcheggiavo. Salgo e la trovo sulla soglia di casa, assonnata e infreddolita. Mi sono svegliata e
non eri ancora tornato. Ero preoccupata,
ma adesso che si qui torno a letto. Buonanotte. Una doccia bollente mi scrolla di
dosso la stanchezza accumulata. Adesso
non ho più sonno. Mi abbandono sulla poltrona e accendo la tivù. Scorre il tg della
notte srotolando notizie nella mia totale indifferenza. La mattina mi trova rattrappito
e dolorante con il gatto che miagola ai miei
piedi. Il giorno dopo e poi anche quelli successivi, non ci sentiamo. Non esco, non sto
bene. I vecchi dolori alla schiena si sono
riacutizzati. E’ il tempo, c’è vento di scirocco dice Rita. Guardo il barometro, sta precipitando verso il basso. Lo squillo del telefono mi coglie di sorpresa. E’ Luigi. Sono a
Pisa, torno domani alle 12,30, ci vediamo
alla stazione di Sarzana. Più che questa notizia, mi rallegra il ticchettio contro i vetri.
Apro la finestra come per abbracciare la
pioggia, ma l’odore pungente che si leva
dal selciato mi prende alla gola come fosse
veleno.
di gfs
(continua)
(foto di Giovanni Manfredi)
di gabriella molli *
Andare con Gino Cabano a esplorare i “luoghi ritrovati” del territorio di Lerici. E’ accaduto questo in uno degli aperitivi d’autore
del carnet estivo predisposto dall’assessore
alla cultura Olga Tartarini. Il luogo era davvero in linea con il tono aperitivizzante: la
enoteca Baroni è stata ideata per raccogliersi in beatitudine a gustare (e conoscere) in
modo intelligente il vino del territorio e non
solo. Volti noti di persone che amano il territorio hanno frequentato questo culturalaperitivo, arrivati anche dalle frazioni viciniori. Perchè Gino Cabano ha una conoscenza raffinatamente “fisica” dell’ampio
Carpione, delle vallate in cui sono nate le
periferie spezzine, delle colline di Arcola e
Vezzano. Insomma il suo occhio storico è
come quello delle api. E le sue culture sono
varie: ha anche molta esperienza di costumi
di vita, fra cui spicca quello gastronomico.
Sono anni che indaga documenti, raccoglie,
stila appunti. Il piccolo libro “Le terre ritrovate. Barbazzano e dintorni” uscito a cura
della società di Mutuo Soccorso di Tellaro
viene dopo tante altre pubblicazioni, tutte di
nicchia perchè introvabili. Da Baroni lo studioso ha parlato del Codice Pelavicino, ha
dato lettura di documenti, ha reso palpabile
la necessità di creare, come ha sostenuto
l’assessore Olga Tartarini, ulteriori momenti
d’incontro. Gino Cabano ha studiato a fondo alcune tipologie specifiche (vedi i cavanei), ne ha scritto, attirando l’attenzione di
studiosi di fuori territorio. E ha sue precise
posizioni su alcuni toponimi (vedi campo di
Già, sulla Rocchetta) che attinge da alcuni
collegamenti con il territorio e le sue impronte socio-culturali. Campo di Già, secondo la sua interpretazione fa leva sui coltivi degli agli e non sulle battaglie nel campo di Giano, legate alla romanità e ai suoi
percorsi, come vogliono altri. Cerchiamo di
far luce, è il suo monito. E di essere esatti
per non portare avanti errori del passato che
si sono consolidati proprio perchè non si
sono fatto raffronti e indagini ulteriori.
*co-autrice con Gino Cabano del libro “Tra lecci e salmastro, una terra: Lerici”.
Corso di “tedesco” a Lerici
Le lezioni, si terranno presso la Scuola
Statale (Istituto comprensivo) di Lerici
ogni lunedì dalle 17,00 alle 19,00
costo previsto € 25,00 al mese.
Sin dai tempi più remoti i Liguri si
servivano della lizzatura per trasportare i materiali di cava, facendoli scivolare su travi di legno sostenute da
grossi pioli piantati su massi. A ridosso delle cave di marmo nelle Apuane
si possono ritrovare numerose vie di
lizza e anche sul Carpione rimane una
modesta ma interessante traccia di
questa tecnica. Per scoprirla si parte
dalla Serra e si sale fin quasi alle ultime case di Via Garibaldi per svoltare a destra sul sentiero 469 della sella
del Monte Rocchetta. Siamo nella zona delle Tenerelle che, sin dal nome,
evoca immagini di fiorente crescita
della vegetazione: siamo contornati
da
orti
ben
curati
favoriti
dall’esposizione a mezzogiorno. Alla
nostra sinistra il sentiero è costeggiato
da poderosi muri a secco, mentre a
destra di tanto in tanto appaiono insolite prospettive del borgo di Tellaro.
Per adesso la via sale dolcemente e
pian piano la macchia di mirto e lentisco prende a prevalere sulle piane coltivate a ulivo. Si attraversa un impluvio e la vegetazione cambia improvvisamente: siamo in un bosco di lecci
frammisti ad altri alberi d’alto fusto
quali pini e carpini. Quando di fronte
a noi compare una casa diroccata, la
nostra attenzione dovrà farsi più acuta
perché, pochi passi più oltre, alla nostra sinistra, su un masso è scavata la
prima coppia di fori circolari, alloggio
per i pioli di sostegno. In realtà la via
di lizza prosegue verso il basso fino
alla sottostante provinciale per Montemarcello a lato di un sentiero ormai
pressoché impraticabile. La salita diviene più ardua e, lungo il cammino,
a intervalli abbastanza regolari, compaiono altri massi scavati. Si giunge
finalmente alla cava di portorino, meta del nostro percorso: converrà fermarsi per osservare i numerosi blocchi squadrati ancora sul posto. Siamo
alla quota esatta di 250 m, come rivela un cippo della I Zona Militare ben
visibile sulla destra poco oltre le radici del Canale di Fiascherino. Se il
tempo non è tiranno, si potrà raggiungere la sella della Rocchetta per una
salita ripida e un po’ infrascata per fare ritorno alla Serra percorrendo
l’Alta Via del Golfo.
CircuoLotario Vecchi: editore
(Il nonno dei fumetti)
raimondo pagano
g-ristorante da “Paolino” di via gerini
Lotario Vecchi, noto editore, lericino di
adozione perché proprietario di una bella
villa sopra il “Lido”a Lerici e sposato con
una lericina,Elide Bacchione, ebbe una vita
avventurosa e dal nulla riuscì a creare un
impero editoriale. Nacque a Parma nel
1888 e si trasferì a La Spezia con i genitori. Dopo un’esperienza al cantiere di Muggiano lavorò come fattorino telegrafico alle
poste. Nel frattempo frequentava corsi di
francese e Inglese e, nei fine settimana, gestiva un cinema a Lerici, assieme a un amico. Nel 1908 vinse un concorso alle Poste. In attesa della nomina lesse che si cercava chi potesse reclamizzare saggi di un
romanzo a dispense; si presentò, ritirò le
copie e riuscì a ottenere 20 abbonamenti,
guadagnando 8 lire. Quando fu chiamato
per l’assunzione rinunciò al posto sicuro
per continuare la carriera di piazzista. In un
viaggio a Vienna conobbe l’editore Rubinstein e decise di diventare editore. Acquistò per 1.200 marchi il diritto di stampare
un libro: “Fra i pazzi-i misteri del castello
Falconieri”, lo fece tradurre in spagnolo
cambiandogli il titolo e fondò a Barcellona
la casa editrice Vecchi&Casini. Un episodio dimostra la sua intraprendenza: un
giorno si piazzò davanti a una fabbrica e
distribuì il saggio di un romanzo a 1.500
operai e operaie. Le case editrici Vecchi si
moltiplicarono in vari paesi dell’America
latina dove era numerosa la presenza di
connazionali. A rivoluzionare l’attività della casa editrice fu però il lancio dei “giornalini per ragazzi”. Il 17 Dicembre 1932
Vecchi pubblicò “Jumbo”: un successone
con tiratura di 350.000 copie, rispetto alle
220.000 del Corrierino dei Piccoli. A Jumbo fecero seguito vari personaggi e racconti, fra i quali “Ken, il tamburino di Drake”
“ Mandrake” “Tarzan” ed altri periodici
quali “Rin Tin Tin”, “Bombolo” e “Audace”, seguitissimi. L’attività si sviluppò in
Francia e in altre nazioni e continuò nel
dopoguerra in tutti i rami, ai quali si aggiunse quello delle Figurine. Della sua attività diceva “ siamo stati i primi a fare le
figurine con le quali, ancora una volta,
dopo i romanzi a dispense e i “comics”,
abbiamo invaso l’Europa, anticipando
tutti. Il “Salone internazionale del fumetto” tenutosi a Lucca nel 1974, diede ampia
testimonianza alla casa editrice Vecchi di
aver divertito milioni di fanciulli con testate che “resteranno nella storia della letteratura infantile”. Il Golfo dei Poeti, dal
quale ho attinto, scrisse che “enti, sodalizi
e privati lericini hanno conosciuto la sua
generosità”. Lotario Vecchi si è spento a
Milano nel 1985, all’età di 97 anni.
Quando l’autunno ci tira un po’ giù
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Presidente: Ovidio Iozzelli
daniela paduano
(naturopata)
Con l’accorciarsi delle giornate che si verifica in questo periodo, al termine dell’estate,
molte persone soffrono di alterazione
dell’umore. Alcuni studi condotti negli Stati
Uniti rivelano l’efficacia della luce solare,
contro questa vera e propria patologia che si
chiama SAD (disordine affettivo stagionale).
Esporsi alla luce solare almeno 1 ora al
giorno può essere un valido aiuto per affrontare questo difficile periodo dell’anno.
La SAD appartiene a una vasta gamma di
disturbi, molto diffusi in questo periodo e
soprattutto negli anni d’argento, raccolti sotto il nome di Meteoropatologia. Questo termine sta a significare che al variare delle
condizioni climatiche (umidità e vento in
particolare) si manifestano disturbi di cui
normalmente non si soffre o possono riacutizzarsi disturbi già preeesistenti.
In presenza di tali squilibri è sempre consigliabile mantenere un’alimentazione non eccessivamente calorica e consumare piccoli
pasti a intervalli regolari a base soprattutto
di verdura e frutta fresche e di stagione; si
consiglia inoltre, come sempre, pesce grasso
di mare, cereali e pasta integrali e biologici.
Un ulteriore aiuto per adattarsi ai cambiamenti stagionali e mantenere buono anche il
tono dell’umore, ci può pervenire dalla fitoterapia con l’utilizzo di piante adattogene
come la Rodiola e la Griffonia ; mentre altre
piante come la Melissa e il Tiglio hanno
un’azione più rilassante, ansiolitica e possono conciliare il sonno. Anche l’assunzione di
alcuni minerali e oligoelementi possono darci un valido aiuto in questa stagione come il
magnesio, il cromo, il rame, lo zinco, il litio
nonché alcune vitamine del gruppo B. Anche alcuni dei Fiori di Bach (di cui si parlerà più ampiamente in seguito), come Mustard, Gentian e Sweet Chestnut sono sicuramente tra i più validi supporti dell’umore.
Molti di questi rimedi (per la cui assunzione
è sempre consigliabile affidarsi al consulto
di un esperto) associati ad una corretta alimentazione e ad un appropriato esercizio fisico, meglio ancora se quotidiano, possono
essere un validissimo aiuto anche nei disagi
stagionali più gravi.
Il cartellone della musica
(videoproiezioni)
20/10 Andrea Chenier..U. Giordano
27/10 Manon Lescaut……G. Puccini
Alle ore 16.00 precise
FFiilloo dd’’AArrggeennttoo
I numeri del Filo d’Argento Lerici
sono:
0187964208
oppure
347.3092994 (sevizio di trasporto
per anziani autosufficienti per servizi, visite mediche, ospedaliere e
ricoveri nella provincia). Il servizio
sociale è a offerta libera e individuale per tutti i tesserati Auser di
Lerici .
Attivo dalle 9:00 alle 18:00.
Per risparmiare
a-Il cinema Astoria, prevede lo sconto
di € 2 sul prezzo del biglietto.
b-L’oreficeria Morselli, sconterà del
5% sull’oro e il 10% sull’oreficeria.
c-Al Ristorante Hotel del Golfo per
un pranzo dall’antipasto alla frutta a
partire da € 20.
.d-Fiori Juna di pia.zza Garibaldi, praticherà uno sconto del 10% su fiori,
piante.
e- Ristorante “ da Paolino” via Gerini 40
10% di sconto su pranzo o cena
f- Marco&Rino Parrucchieri- via Cavour,7
sconto del 10% .
Comunicato Arca-Auser
In preparazione corsi di:
Lunedì 25 settembre, il direttivo
ha inserito all’unanimità i seguenti
collaboratori:
computer, fotografia digitale
inglese e altri ancora da definire
Dott. Pagni avv.to Alberto
Dott.ssa De Franchi avv.to Milva
Menegatti Bruno
Lupi Nadia
Per maggiori informazioni:
0187-968396 / 338.1010208
_ Un maestro di un’arte perduta
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gino cabano
I segni del territorio
marco greco (seconda parte)
Economia solidale e valorizzazione
del territorio
fabrizio dei
Farina è tra gli ultimi maestri rimasto
fedele all’antica tecnica del bulino,
che come una penna, nelle sue mani
diventa il mezzo per esprimere sentimenti, concetti e sensazioni e li trasforma in poesia attraverso il legno
lavorato di testa. Non gli ho mai
chiesto perché avesse scelto proprio
Serra, ma il perché non è difficile da
immaginare. A Serra, Leonardo raggiunge l’espressione più alta della
sua produzione artistica. Lo affascina
e lo ispira la tranquillità del luogo, la
semplicità della gente con la quale si
confonde e si integra. E’ un personaggio curioso, partecipe, attento,
paziente, riservato e preciso; ha tutte
quelle doti che la sua arte richiede.
Abita in una piccola casa, fuori mano
e scomoda, in località Catene 25. La
cosa non lo preoccupa,da lì domina
tutto il golfo. Gran camminatore “il
milanese”, che in tanti anni ho incontrato nei vicoli, nei viottoli e sulle
strade con il suo basco un poco sollevato sulla fronte e una borsa che
portava quasi sempre a tracolla seguito dal suo fido barboncino. Non
mancava al bar per una partita o a un
avvenimento di interesse collettivo.
E’ lui che disegna direttamente sul
legno e che incide la tavola con il
piacere di sentirne l’odore, di coglierne le essenze, adattandosi alla
materia pur dominandola con rispetto. Una perfetta sintonia tra la mente
e il corpo che si traduce nell’opera
finita, in quel particolare linguaggio
con il quale l’artista si esprime.
Nell’omaggio d’artista” del 1976 si
ritrova la sua opera. Nella sua carriera, da Lerici, omaggia Milano con 13
vedute della vecchia città e dei suoi
navigli; il lavoro è inciso su rotelle di
bosso, la Piccola Passione, i ritratti, i
paesaggi locali, l’anatomia, i soggetti
floreali, opere di artisti famosi, tutto
inciso su legno di testa. Questo era
il nostro Leonardo Farina, un uomo
del nostro tempo di un’arte che non
ha tempo. E’ venuto a mancare nel
1984 a Milano, lasciando un patrimonio culturale pari ai grandi maestri
ai quali apparteneva.
“BECCATELLI”. Mensola sporgente in
mattoni o pietra che sostiene piccole strutture
ad archi (vedi sopra) o il parapetto sul quale
poggia, nei castelli e nelle rocche, la merlatura aggettante.
“BUCHE PONTAIE”: Fori presenti nelle
murature medievali utilizzate come alloggio
per i pali dei ponteggi. Si noti la loro distribuzione regolare. Alla fine di una giornata
lavorativa, le maestranze che mettevano in
posa il muro, preparavano il ponteggio per la
giornata successiva, fissando i pali nella muratura. Infatti, nei casi in cui queste buche
non sono state coperte da interventi successivi si può notare chiaramente la loro distribuzione a fasce orizzontali dette anche ‘giornate
di lavoro’.
“FERITOIE”. Aperture dalle quali vengono
bersagliati gli assedianti. Ne esistono di varie
tipologie a seconda dei periodi e delle armi
utilizzate; sono dette ‘arciere’, se verticali,
‘balestriere’, se sono orizzontali o verticali
con svasatura sul lato interno più ampia, per
contenere appunto la balestra, archibugiere se
tonde.
“POSTIERLA”. Dal latino tardo “posterula”
‘porticina di dietro’, indica l’apertura, di solito soltanto pedonale, aperta nelle mura, spesso di lato alla porta maggiore e con propria
chiusura a levatoia.
“SCARPA”. E’ un muro inclinato posto alla
base della muratura verticale esterna per rinforzarla, per allontanare le torri mobili utilizzate per gli assedi, diminuire la pericolosità e
il potere distruttivo delle armi da fuoco e delle mine sotterranee.
“MONOFORA”: Da ‘mono’ e dal latino ‘foris’ (battente – apertura). Finestra utilizzata
sin dall’antichità in edifici religiosi, militari
ed anche in quelli civili.
Per i curiosi che vogliano vedere tutti questi
elementi basta andare in piazza S. Giorgio a
Lerici, alzare il naso all’insù e distinguere
ogni singolo elemento tra le mura del castello
‘ monumentale’.
Club della musica “VIVERE IL BELLO”
Il prossimo 20 ottobre, per il sesto anno consecutivo,
riprende
l’attività
culturale
dell’AUSER_ARCA di Lerci denominata
“Vivere il bello”. Come i nostri soci e simpatizzanti sanno. Consiste nella rappresentazione in DVD di una nutrita serie di Opere,
Operette, Balletti, Concerti e Musical, col
rinnovato impegno di far vivere loro momenti
di felicità, che solo la musica, in quanto forma d’arte tra le più nobili, riesce a dare. Una
ricorrenza eccezionale è alla base dei titoli in
programma: il bicentenario della nascita di
due grandi compositori, VERDI e WAGNER
nel 2013; e di ciò non potevamo tenerne conto, visto che occupano un posto di assoluto rilievo nel panorama della musica lirica. A
questi due autori, per un doveroso omaggio,
abbiamo dedicato gran parte dello spazio disponibile. Il resto del programma vede impegnati altrettanto grandi compositori, Rossini,
Mozart, Donizzetti, Puccini, Strauss, Bizet,
Beethoven, Massenet, Giordano e Gershwin.
Le rappresentazioni si terranno ogni sabato,
alle ore 16,00 presso la sede di via Gerini ,40
di Lerici. Ingresso libero.
I G.A.S (Gruppi di Acquisto Solidale)
sono gruppi di persone che fanno insieme i propri acquisti presso aziende che
producono rispettando le persone e
l'ambiente. I prodotti ortofrutticoli vengono comperati direttamente presso le
aziende locali che lavorano con sistemi
biologici certificati. Si evitano i prodotti
fuori stagione e che vengono la lontano.
Questo contribuisce alla diffusione della
cultura "bio" nel compratore e nel produttore, a vantaggio anche dei rivenditori al dettaglio di prodotti biologici. I
G.A.S stabiliscono relazioni e aiutano
produttori e consumatori a conoscersi.
Stabilire contatti diretti ha un valore di
per sé, é fonte di conoscenza e sviluppa
il senso della socialità e dell'appartenenza a un determinato contesto sociale e
culturale. Dall'economia di mercato fondata sull'anonimato del compratore e del
venditore si passa all'economia della
condivisione fondata sull'acquisto consapevole e solidale. I G.A.S sono il nucleo all'interno del quale avviene questo
importante salto culturale in direzione
della responsabilità. I G.A.S sono oggi
numerosi in tutta Italia e agiscono nel
settore alimentare, finanziario, telefonia,
abbigliamento, prodotti informatici, mobili ecc. Vi sono inoltre casi in cui
G.A.S di grandi dimensioni garantiscono
acquisti per somme importanti versate in
anticipo ai produttori in difficoltà.
Quando si parla di "Terzo Settore" (il
primo settore è quello pubblico; il secondo è quello privato; il terzo comprende l'associazionismo, il volontariato,
la cooperazione e l'impresa sociale) si fa
riferimento a quel mare magno di iniziative solidali di cui i G.A.S fanno parte,
che a prima fvista possono disorientare.
Sono però il segno di una società civile
ricca di idee e di capacità di fare. Un
grande dirigente della CGIL, Vittorio
Foa, autore di libri che i giovani dovrebbero leggere attentamente, scrisse che lo
scopo della politica non deve essere
quello di governare sulla gente, ma di
aiutare la gente a governarsi da sé. Le
iniziative del Terzo Settore sono l'espressione concreta della cultura mutualista e del "governarsi da sé". Esse sono
insieme il frutto della libera scelta di adottare stili di vita sobri e "responsabili"
e il risultato della necessità concreta: la
diffusione della precarietà nei rapporti di
lavoro e la diminuzione del reddito
spingono in direzione della solidarietà e
del risparmio. Ambedue le motivazioni
vanno però nella direzione giusta. Il
G.A.S. "Lerici Piazza" riprende le attività dopo la pausa estiva in due direzioni: i
"micro-eventi" e gli acquisti. Gli incontri che stiamo mettendo in cantiere riguardano diversi aspetti del Terzo Settore e sono i seguenti: 1) Presentazione
della finanza etica. 2) Presentazione di
"Retenergie", un'azienda che diffonde
nella rete nazionale energia elettrica
proveniente da fonti rinnovabili non inquinanti. 3) Incontro sulle potenzialità
del Terzo Settore con Agostino Tonarelli, un nostro concittadino che vive a
Cremona, dirigente dell'AUSER e portavoce del Terzo Settore. 4) Corso per
principianti di "Linux-Ubuntu", il sistema operativo per computer gratuito, nato
dalla cultura della condivisione del sapere. Nei prossimi numeri del giornalino vi
daremo informazioni più dettagliate.
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